MEDICINE COMPLEMENTARI

Nella cultura occidentale il termine Medicina Complementare o Alternativa (CAM) indica qualsiasi pratica che non ricade nell’alveo della medicina scientifica convenzionale .
Il termine medicina complementare è per lo più usato per descrivere quelle pratiche che sono usate in congiunzione o come complemento di terapie tradizionali. Analogamente si parla di medicina integrativa per quella medicina che usa sia pratiche tradizionale che alternative.
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Le Medicine Complementari in Italia

In Italia, secondo le linee guida emanate dal Consiglio Nazionale della FNOMCeO nel 2002, tra le medicine e le pratiche non convenzionali solo nove discipline sono ritenute rilevanti da un punto di vista sociale, sia in base alle indicazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio d’Europa, sia in base alla maggiore frequenza di ricorso ad alcune di esse da parte dei cittadini, oltre che degli indirizzi medici affermatisi: agopuntura, medicina tradizionale cinese, medicina ayurvedica, medicina omeopatica, medicina antroposofica, chiropratica, fitoterapia, omotossicologia, osteopatia (vedi di più). Oltre a queste abbiamo inserito in questa panoramica informativa la posturologia.

L’esercizio di queste medicine e pratiche non convenzionali è un atto medico e si tratta di attività di esclusiva competenza e responsabilità professionale del medico, dell’odontoiatra, del veterinario e del farmacista, ciascuno per le rispettive competenze. Chi le pratica senza questo requisito commette un atto illegale, punibile penalmente, come da sentenza della Corte di Cassazione, 1982. Esse sono considerate sistemi di diagnosi, di cura e prevenzione che affiancano la medicina ufficiale. Questa posizione si fonda sul principio che qualunque intervento terapeutico debba essere preceduto da una diagnosi corretta.

Il 7 febbraio 2013 nella Conferenza permanente Stato-regioni è stato emanato un accordo che regolamenta sia la qualità della formazione e della pratica dell’agopuntura, della fitoterapia e dell’omeopatia, sia il riconoscimento legale del profilo professionale dei medici che praticano agopuntura, fitoterapia ed omeopatia, istituendo presso gli Ordini professionali provinciali dei medici chirurghi e degli odontoiatri, elenchi dei professionisti esercenti queste pratiche.

1. Agopuntura

L’Agopuntura (針刺针刺zhēncì, in cinese) è una medicina alternativa che fa uso dell’inserzione di aghi in taluni punti del corpo umano al fine di promuovere la salute ed il benessere dell’individuo: secondo la medicina tradizionale cinese, stimolando questi punti si possono correggere gli squilibri nel flusso del qi attraverso canali conosciuti come “meridiani”.

L’origine dell’agopuntura in Cina è incerta. I primi riferimenti bibliografici a questa pratica sono presenti nell’antico testo cinese Huangdi Neijing, il leggendario Canone di Medicina Interna dell’Imperatore che fu compilato tra il 305 ed il 204 a.C.. Prima di ciò, è ipotizzabile che venissero utilizzati strumenti in pietra o in osso, e quindi assolutamente lontani dalla visione che abbiamo oggi della pratica.

La pratica si diffuse secoli fa in molte parti dell’Asia; essa è inclusa nel corpo teorico-pratico della medicina tradizionale cinese, di cui costituisce una delle sue 5 componenti (insieme a dieta, fitoterapia, massoterapia e le ginnastiche psicofisiche quali Qi Gong e Tai Chi); alcune sue forme sono anche descritte nella letteratura della medicina tradizionale coreana (nella quale viene chiamata yakchim) come pure in India.

2. Medicina Osteopatica

L’Osteopatia (“osteon” -osso, e “pathia” -malattia, sofferenza) viene definita come una medicina alternativa volta al ripristino dello stato e dell’equilibrio generale del corpo, delle sue funzioni e del suo benessere, attraverso specifiche tecniche di manipolazione. Il termine, in origine, indica già in medicina la sofferenza dell’osso. Ad esempio una bassa densità minerale ossea può riflettersi in aree di osteopatia. Occorre quindi distinguere l’osteopatia come disciplina dall’osteopatia come patologia.

L’osteopatia, come disciplina, si basa sul presupposto che il sistema nervoso vegetativo svolga costantemente una autonoma azione di controllo dell’omeostasi corporea a tutti i livelli e che tale attività sia manifesta somaticamente.

Essa ricerca l’equilibrio funzionale globale, pertanto si ritiene che la salute vada ricercata in un’armoniosa integrazione di corpo e mente.

I sette più importanti principi dell’osteopatia, largamente accettati all’interno della comunità osteopatica:

  1. Il corpo è una unità.
  2. La struttura e la funzione sono reciprocamente inter-correlate.
  3. Il corpo possiede dei meccanismi di autoregolazione e autoguarigione (omeostasi).
  4. Quando la normale adattabilità è interrotta, o quando dei cambiamenti ambientali superano la capacità del corpo di ripararsi da sé, può risultarne la malattia.
  5. Il movimento dei fluidi corporei è essenziale al mantenimento della salute.
  6. Il sistema nervoso autonomo gioca una parte cruciale nel controllare i fluidi del corpo.
  7. Ci sono componenti somatiche della malattia che sono non solo manifestazioni della malattia, ma anche fattori che contribuiscono al mantenimento dello stato di malattia.

Questi principi non sono ritenuti dai medici osteopati leggi scientifiche, né contraddicono i principi medici; sono insegnati come fondamenti della filosofia osteopatica riguardo alla salute e alla malattia.

3. Chiropratica

La Chiropratica (dal greco cheir, mano e praxis, azione) è una pratica che dichiara come obiettivo il mantenimento e il ristabilimento della salute dell’uomo, passando dalla diagnosi, il trattamento e la prevenzione delle sue deficienze funzionali concentrando la sua azione sull’integrità del sistema nervoso, assumendo che esso controlli tutti gli altri sistemi del corpo umano e prestando particolare attenzione alla colonna vertebrale che lo contiene, nel presupposto, in particolare, che le disfunzioni del midollo spinale possano interferire con quella che i chiropratici definiscono l’innata capacità del corpo di guarire da sé (“intelligenza innata”). La chiropratica enfatizza la manipolazione (inclusa la manipolazione spinale) e include un’opera di consulenza sugli “stili di vita”.

La chiropratica rientra nell’alveo delle medicine alternative benché tale definizione venga contestata da molti chiropratici.

4. Fitoterapia

La Fitoterapia (dal greco phytón (pianta) e therapéia (cura) è, in senso generale, quella pratica che prevede l’utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere psicofisico. Il termine fitoterapia compare per la prima volta nel trattato di Lineamenti di fitoterapia del medico francese Henri Leclerc (1870-1955).

Data l’antichità di questa pratica, che con tutta probabilità rappresenta il primo esempio di pratica terapeutica umana, e data la sua generalizzata distribuzione geografica, è impossibile dare una descrizione di essa in termini di un sistema terapeutico specifico (come ad esempio è possibile fare per l’omeopatia). Piuttosto è sensato dire che l’utilizzo terapeutico delle piante si ritrova in tutti i sistemi terapeutici umani, da quelli più antichi e basati su osservazione ed empirismo, a quelli più sofisticati e con livelli di complessità teorica elevata, fino alla moderna biomedicina. La medicina popolare si serve di rimedi fitoterapici da tempi immemorabili. Ippocrate citava il rimedio come terzo strumento del medico accanto al tocco e alla parola.

Le piante sono fra le principali fornitrici di sostanze medicamentose. Vanno considerate veri e propri produttori e contenitori dinamici di sostanze chimiche (Firenzuoli, 2009). Nella loro evoluzione esse hanno sviluppato innumerevoli metaboliti secondari che svolgono per la pianta varie funzioni ecologiche (repellenza, difesa dagli erbivori, lotta contro altre specie vegetali per il controllo delle risorse, difesa dai parassiti, attrazione degli impollinatori, ecc.). Questi stessi metaboliti secondari hanno mostrato importanti attività farmacologiche nell’uomo.

5. Medicina Omeopatica

L’Omeopatia (dal greco ὅμοιος, òmoios, «simile» e πάθος, pàthos, «sofferenza») è una pratica di pseudo-medicina basata sui principi formulati dal medico tedesco Samuel Hahnemann nella prima metà del XIX secolo.

L’opinione non dimostrata degli omeopati, contraria all’evidenza scientifica in campo chimico, biologico e farmacologico, è che diluizioni maggiori della stessa sostanza non provocherebbero una riduzione dell’effetto farmacologico, bensì un suo potenziamento. In realtà le diluizioni usate nell’omeopatia sono tanto alte da rendere il prodotto omeopatico semplicemente composto dall’eccipiente usato per la diluizione (acqua o zucchero o amido o altro solvente)

6. Medicina Ayurvedica

L’Ayurveda (in sanscrito: आयुर्वेद) è la medicina tradizionale utilizzata in India fin dall’antichità, diffusa ancora oggi nel sub-continente più della medicina occidentale.

L’Ayurveda è, al 2015, ben integrata nel sistema sanitario nazionale indiano con diversi ospedali ayurvedici presenti in tutto il paese. Negli Stati Uniti la pratica dell’ayurveda è consentita nell’ambito dell’esercizio delle terapie complementari.

L’Ayurveda prevede la propria terapia attraverso 5 azioni differenti volte a riequilibrare i dosha, quando necessario, o rafforzarli lavorando sullo stato di vikriti (malattia, squilibrio) al fine di ripristinare la prakriti (salute, equilibrio) della persona. Queste azioni comuni, che differiscono in tipo da una persona ad un’altra anche quando hanno la stessa patologia, secondo i propri Dosha sono:

  • Trattamenti da eseguire con olii medicati o polveri d’erbe presso un Terapista qualificato, alcuni dopo essere stati visitati da un Vaidya (Medico Ayurvedico).
  • Sostanze erboristiche naturali da assumere sotto forma di pastiglie o tisane secondo prescrizione.
  • Consigli alimentari corretti a seconda del proprio Dosha (‘Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo’ – Ippocrate).
  • Piccole abitudini di vita che possono davvero fare la differenza.
  • Esercizio fisico appropriato solitamente yoga e tecniche di rilassamento e respirazione profonda.
7. Medicina Cinese

La Medicina Cinese è annoverata tra le medicine non convenzionali e si ritiene costituisca il più antico sistema medico conosciuto. Essa è un sistema medico complesso, la cui versione più diffusa è il modello della medicina tradizionale cinese (MTC) , la cui fondazione risale all’epoca di Mao. Quando invece si parla di medicina classica cinese(MCC) si fa riferimento ai modelli medici più antichi.

La teoria della medicina cinese utilizza le categorie di Yin e yang e quelle delle cinque fasi, per catalogare e sistematizzare i dati ottenuti tramite l’osservazione del paziente, e per individuare il rimedio più indicato per lo schema di disarmonia osservata nella persona. Il concetto di “corrispondenza sistematica” è alla base di tutta la medicina cinese.

Il primo concetto da esaminare è quello della coppia di opposti complementari, yin e yang, usato come categoria fondamentale. La medicina cinese individua quindi nell’uomo le cosiddette Sostanze Fondamentali (Qi, Sangue, ecc.) che devono essere viste come enti funzionali piuttosto che come vere sostanze, e che vengono distinte in gradi di yin o yang; gli Zang-Fu, o Organi, che si dividono in Organi yin e Organi yang. Anche gli Organi devono essere visti come insiemi di funzioni piuttosto che come organi materiali. Organi e Sostanze Fondamentali sono in mutua relazione, nel senso che gli organi yin operano, trasformano, raccolgono, immagazzinano e fanno circolare le sostanze, e le sostanze yang sostengono, nutrono, difendono, lubrificano gli organi.

Quando il medico cinese si mette di fronte ad un paziente, ed opera con i quattro metodi di osservazione, egli cerca di inserire l’insieme dei segni e sintomi in un quadro sempre più dettagliato, che inizia con una distinzione tra categorie grossolane (yin/yang, interno/esterno, caldo/freddo, ecc.), per poi operare delle distinzioni sempre più fini, basate sempre sulla dinamica yin/yang e correlate alle cinque fasi, alle 5 coppie di organi e alle 5 sostanze fondamentali, e alle 6 influenze patogeniche esterne. Dato che tutto l’universo può essere categorizzato secondo questa doppia rubrica 2/5, anche le piante medicinali possono essere descritte in questo modo. Una volta individuata la disarmonia e descritta in termini di categorie si utilizzeranno quelle piante o quelle formule che si accoppiano in maniera allopatica alla disarmonia, cioè contrastando la natura della disarmonia.

8. Medicina Antroposofica

La Medicina Antroposofica è un tipo di medicina alternativa che nacque e si diffuse in Svizzera e in Germania e, successivamente, nel resto d’Europa e del mondo, subito dopo la fine della prima guerra mondiale. Venne formulata e sviluppata inizialmente dal filosofo austriaco Rudolf Steiner e da un medico olandese, la Dottoressa Ita Wegman.

Essa è altresì definita una pseudo-medicina appartenente all’area delle pseudoscienze dal momento che non si fonda sul metodo sperimentale, base della scienza moderna. I principi steineriani non hanno alcun fondamento scientifico e sarebbero piuttosto assimilabili alla metafisica mentre i preparati farmacologici avrebbero la stessa valenza scientifica dei preparati omeopatici.

Nelle concezioni di Steiner e della Wegman l’essere umano è costituito da quattro parti, una corporea, il corpo fisico, e tre di natura immateriale che sono il corpo eterico (le forze che danno forma alla vita), il corpo astrale (i sentimenti) e il corpo egotico (lo spirito). L’armonia esistente fra tali componenti può però rompersi e questa rottura genera, o, più esattamente, rappresenta essa stessa la malattia. In altre parole la malattia è sempre una rottura di un equilibrio psichico oltre che fisico.

9. Omotossicologia

L’Omotossicologia o Omeopatia antiomotossica viene definita dai suoi sostenitori come metodica medica appartenente all’area delle medicine alternative e basata sullo studio di presunti fattori tossici per l’uomo, chiamati omotossine, identificati come cause di tutte le malattie. L’omotossicologia viene considerata una corrente (per alcuni uno sviluppo) dell’omeopatia.

Un meta-studio su tutti gli studi di omotossicologia, contenuti in sette database, è stato condotto nel 2004. Le conclusioni alle quali arriva il meta-studio sono che l’omotossicologia non dimostra alcuna efficacia terapeutica.

10. Posturologia

La Posturologia è quella branca della medicina alternativa che studia i rapporti tra la postura del corpo e determinate patologie algiche che, secondo i sostenitori di tale pratica, deriverebbero da un errato assetto posturale.

Secondo i posturologi, vari recettori del corpo se squilibrati potrebbero alterare la postura dell’individuo causando posizioni corporee scorrette nei tre assi dello spazio che, se in un primo tempo risultano anche asintomatiche, nel tempo potrebbero causare patologie algiche riferibili anche e/o solamente in altri apparati corporei lontani dal distretto in disfunzione.

I recettori più importanti, secondo tali teorie, sarebbero: la pelle, l’occhio, l’orecchio ed il vestibolo, il piede, le cicatrici, la mandibola ed anche vari fattori emotivi e psicologici.