CHIRURGIA ORALE, IMPLANTOLOGIA E PARODONTOLOGIA

Dott. Mario Lendini
Il suo impegno nella ricerca scientifica e clinica, particolarmente negli ultimi cinque anni, gli ha permesso di approfondire il sottile limite decisionale fra il recupero del dente gravemente compromesso, obbiettivo primario dell’Odontoiatria moderna, e la sua sostituzione con l’impianto osteointegrabile per ridare estetica e funzione adeguati.
Questi argomenti sono l’oggetto principale delle sue relazioni in congressi nazionali e internazionali degli ultimi anni.

Dott. Paolo Asperio
Chirurgia Orale, Maxillo Facciale e Ortognatica.

Dott. Giovanni Gilodi
Chirurgia orale, tecniche di rigenerazione dei volumi ossei, implantologia.

La Chirurgia Orale è una branca della chirurgia. Include anche l’implantologia e la parodontologia. Si occupa di estrazioni di denti erotti, residui radicolari, denti inclusi o semi-inclusi nelle ossa mascellari; di endodonzia chirurgica o apicectomia, ovvero asportazioni dell’apice di denti coinvolti in processi flogistici; di asportazione di cisti e tumori del cavo orale; di chirurgia preprotesica come i rialzi di seno, cioè elevazioni del pavimento del seno mascellare mediante innesti di osso o biomateriali o la chirurgia ricostruttiva dei volumi ossei.
Il chirurgo orale ha una specializzazione ulteriore nelle estrazioni complesse dei denti inclusi nei mascellari, dell’enucleazione di tumori del cavo orale (cisti, epulidi, odontomi, lipomi), della endodonzia chirurgica (apicectomia), della chirurgia preprotesica (rialzo del seno mascellare), di innesti di osso e tessuti e di tutta l’implantologia (interventi mirati a sostituire i denti mancanti mediante l’inserzione nei mascellari di viti in titanio, sulle quali viene poi completata la protesizzazione).
Tutti questi interventi necessitano di attenti approfondimenti clinici e diagnostici anche strumentali. Per questo Salus 360° è dotata di una avanzata TAC come beam che esami strumentali di alta qualità. Per una maggiore sicurezza del Paziente e dell’Operatore, abbiamo scelto che molte terapie chirurgiche comprendano nel loro costo l’esecuzione di questo esame assicurando così ai nostri Pazienti qualità e trasparenza.
L’Implantologia (dentale) è quell’insieme di tecniche chirurgiche atte a riabilitare funzionalmente un paziente affetto da edentulismo parziale o totale mediante l’utilizzo di impianti dentali ovverosia dispositivi, metallici e non, inseriti chirurgicamente nell’osso mandibolare o mascellare, sotto la gengiva, atti a loro volta a permettere la connessione di protesi, fisse o mobili, per la restituzione della funzione masticatoria. Tali impianti possono essere di diverse forme, inseriti in diverse sedi con tecniche differenti e poi connessi alle protesi con diverse tempistiche.
Attualmente gli impianti sono quasi tutti realizzati in titanio a vite di tipo endosseo, nella maggioranza dei casi lasciati sommersi sotto gengiva per un periodo congruo in base alla sede.
Generalmente si utilizzano impianti (corpo implantare propriamente detto) di forma cilindrica/conica più o meno filettati all’esterno e con connessione interna a varia conformazione per la parte emergente (moncone).In base al protocollo chirurgico avremo quindi implantologia sommersa e non (transmucosa); in base alla tempistica di utilizzo (funzionalizzazione) avremo carico immediato, anticipato, differito.
Alla scuola svedese si deve la metodica di “osteointegrazione”, sviluppata per primo da Per-Ingvar Branemark, basata sul carico differito e tesa a rendere più controllabile il successo dell’intervento implantologico: prevede l’utilizzo di impianti endossei a vite ed a connessione protesica, con carico differito, ovvero attesa 3-4 mesi in mandibola e 5-6 in mascella. Queste tempistiche, grazie ai più moderni materiali e tecniche chirurgiche, come quelle utilizzate in Salus360° si sono notevolmente accorciate, ma possono variare in base alla situazione clinica.
Il materiale più utilizzato per la produzione di impianti è il titanio, materiale biocompatibile che non comporta reazioni da parte dell’organismo (popolarmente ma erroneamente note come rigetto). Gli impianti, posizionati nell’osso del paziente, verranno fortemente inglobati in esso dai fisiologici meccanismi della rigenerazione ossea, ossia avverrà la osteointegrazione sia in caso di carico differito e sia in caso di carico immediato.
La Parodontologia. Con il termine di “parodonto” si intende quell’insieme di tessuti che sono disposti intorno al dente (gengiva, osso, legamento parodontale) e che gli fungono da supporto, trattenendolo nell’alveolo e quindi nelle ossa mascellari. Le “parodontopatie” sono quindi le affezioni morbose che coinvolgono parzialmente o totalmente questi tessuti e la Parodontologia è la disciplina che se ne occupa.
La malattia parodontale si manifesta con la perdita del corretto disegno della gengiva attorno ai denti (tumefazioni e recessioni gengivali), con la comparsa di mobilità a carico dei denti, e con il loro apparente “allungamento”.Questo è il quadro di malattia parodontale avanzata (un tempo conosciuta con il termine di “piorrea”) la quale è sempre preceduta da segni meno eclatanti spesso trascurati quali infiammazione delle gengive (gengiviti), sanguinamento, approfondimento del solco gengivale (tasche).
L’agente causale della malattia parodontale è la placca batterica che dalla superficie del dente migra sempre più profondamente sotto la gengiva verso l’osso provocandone il riassorbimento (ben evidente in radiografia), cosicché il dente perde sostegno e compare la mobilità. Queste sono grossolanamente le fasi della progressione della malattia. Essa, una volta instaurata, possiede la caratteristica di poter essere bloccata nella fase in cui si trova mediante il semplice controllo della placca attraverso le manovre di igiene (professionale e domiciliare).
Tutta la terapia parodontale chirurgica e non, è volta all’ottenimento delle condizioni ideali che consentano di mantenere un’ottima igiene della zona, pertanto gli interventi chirurgici di per sé non sono da considerarsi risolutivi. Il paziente “parodontale “ deve essere accuratamente istruito riguardo a questo in quanto la terapia ed il buon esito della chirurgia (ove effettuata) dipende dal suo impegno nell’igiene domiciliare.
La chirurgia parodontale è inoltre di per sé in grado di risolvere esteticamente problemi quali recessioni, ipertrofie della gengiva sempre nel rispetto della normale anatomia che rappresenta la migliore condizione per la conservazione della salute parodontale.
Anche stimoli irritativi meccanici come otturazioni debordanti, corone protesiche incongrue, abitudini viziate compromettono localmente la salute parodontale. Tutte le altre discipline odontoiatriche infatti si trovano “in contatto” col parodonto e devono essere praticate secondo precisi criteri nel rispetto di esso.