CHIRURGIA PLASTICA & MEDICINA ESTETICA

Dott.ssa Fabrizia Polastri
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica

La Chirurgia Plastica e plastico-ricostruttiva, (dal greco plastikos, ossia “plasmare”, “modellare”) è una branca della chirurgia che si propone di correggere e riparare i difetti morfologico-funzionali o le perdite di sostanza di svariati tessuti (cute, sottocute, fasce, muscoli, ossa, ecc.) sia congenite, che secondarie a traumi, neoplasie o malattie degenerative.
La Medicina Estetica è una nuova branca medica, a carattere internistico, che si occupa di migliorare la qualità della vita di chi vive a disagio per un inestetismo non accettato. Realizza fondamentalmente un programma di prevenzione dell’invecchiamento generale e di quello cutaneo in particolare e si occupa poi della correzione degli inestetismi del viso e del corpo.
Gli inestetismi di cui si occupa la medicina estetica possono essere congeniti oppure possono essere acquisiti nel corso degli anni, ad esempio a causa dell’invecchiamento o dello stile di vita.
In senso più allargato c’è da aggiungere che la Medicina Estetica si occupa anche della costruzione e della ricostruzione dell’equilibrio psicofisico dell’individuo sano, che può vivere con disagio la propria vita a causa di un inestetismo male accettato o che, più semplicemente, richiede regole gestionali di vita, suggerimenti ed interventi mirati al controllo del proprio invecchiamento, generale e cutaneo. Chi si rivolge oggi alla Medicina Estetica domanda, infatti, oltre alla correzione dell’inestetismo dichiarato, quando presente, una prescrizione utile per migliorare la qualità della vita relativa alla propria età e per mantenere negli anni una condizione fisica e mentale ottimale. Oltre all’importante contributo per il trattamento multidisciplinare delle disgrazie fisiche, delle alterazioni estetiche costituzionali, delle sequele estetiche e psicologiche delle malattie e degli inestetismi traumatici, la Medicina Estetica finalizza il suo intervento al raggiungimento e al mantenimento della salute intesa – come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – quale “espressione di una condizione di benessere psicologico e fisico e non come assenza di malattia”. La disciplina, confermando i contenuti di medicina preventiva, correttiva, restitutiva e riabilitativa a sfondo sociale, proposti in Italia circa 35 anni or sono, ha affinato, nell’iter culturale ultratrentennale, la sua estrazione umanistica ed internistica, presentandosi oggi come medicina essenzialmente preventiva.
L’invecchiamento deve essere considerato parte normale del nostro percorso di sviluppo biologico, essendo implicati, in esso, vari meccanismi fisici e biologici.
Gli esseri umani hanno sistemi naturali ed assistiti che consentono loro di contrastare l’invecchiamento, ovvero di tendere a mantenere costante l’ordine della propria struttura fisica.
Le variazioni nell’aspetto fisico vengono giudicate dagli antropologi un fattore importante per lo sviluppo della personalità e delle relazioni sociali. In particolar modo per l’attrazione fisica. Tutti noi oggi siamo molto sensibili ai cambiamenti negativi nel nostro aspetto fisico, soprattutto quelli che sono il risultato dell’età o di malattie. La Medicina ci può aiutare in tanti modi, più o meno invasivi, ma è fondamentale che ciascuno di noi accetti il cambiamento dato dal tempo che passa ed integri i miglioramenti del proprio aspetto con un’ottica di conservazione della naturalezza e con estrema attenzione al nostro stile di vita.
Lo stile di vita può essere definito come il modo di interpretare se stessi all’interno della realtà nella quale si è naturalmente inseriti, ossia la vita, considerata come insieme poliedrico di fattori personali e sociali. Si tratta di un concetto individuale, ossia variabile da persona a persona e conseguenza di numerosi fattori sociali, il senso soddisfazione o insoddisfazione di sé, quindi la stima di sé stessi e la convinzione dei propri mezzi. I temi sociali rivestono un’importanza prioritaria nel concetto di stile di vita poiché i principali problemi dell’essere umano, incluso quello dell’appagamento dei bisogni individuali, si riflettono in problemi di relazione con gli altri, senza i quali l’uomo non può essere considerato nel suo insieme.